Pesca a spinning al dentice: il cambio di vento

Pesca a spinning al dentice: il cambio di vento

Salve a tutti anglers! In questo articolo vi parlerò di una breve e singolare avventura di pesca a spinning al dentice in cui la lettura di una certa condizione, ovvero il cambio di vento, abbinata a una grandissima dose di fortuna hanno ridotto l’intera pescata a un singolo lancio.

Siamo a fine ottobre, ci stiamo avvicinando al fine settimana.

Mancano due giorni a sabato e il meteo mette un cambio di vento da sud a nord con un completo giro del quadrante, situazione che non si manifesta di frequente.

Sono circa due settimane che tira un leggero ma costante Scirocco e proprio sabato all’incirca alle 15:30, il vento comincerà a girare fino a tirare dopo circa un’ora del cambio direzionale, in direzione opposta.

Questa è un’occasione che certo non posso sprecare, ma fra me e la pesca si interpone un piccolo problema, che poi in fondo problema non è.

Infatti il venerdì sera ero stato invitato a una festa fra amici.

Vi starete domandando quale potesse essere il problema e invece il problema c’era e come.

Era una festa fra amici che partiva con una cena e proseguiva con una serata in discoteca, quindi c’era una percentuale veramente alta che le mie ore di sonno sarebbero state pochissime e le mie condizioni psicofisiche pessime, ma non potevo non sfruttare questa condizione.

Infatti spesso mi è capitato che con i cambi di vento i pesci si mettessero in moto.

Ad esempio mi ricordo una bellissima pescata, quando tre giorni di Libeccio cessarono improvvisamente lasciando spazio a un Grecale sostenuto, che mantenne un buon moto ondoso ma allo stesso tempo consentiva di pescare in maniera egregia.

Quel giorno mi ritrovai a catturare più di un dentice.

Quindi preparo tutta l’attrezzatura nel pomeriggio.

Arriva il momento di andare a divertirsi.

Una piacevolissima cena accompagnata da non poco vino rosso e una serata a dir poco divertente.

Finito tutto, torno a casa per l’alba e alle dieci circa suonava la sveglia.

Le mie condizioni erano alquanto pessime.

Infatti quando suonò alzarmi dal letto risultò veramente difficile.

Pesca a spinning al dentice: il cambio di vento

Un profondo sospiro e in piedi sufficientemente barcollante e stanco, ma la voglia di provare era troppa, conscio delle vecchie esperienze.

Mangio qualcosa, mi sciacquo il viso e parto.

Dopo circa un’oretta arrivo sullo spot, erano le ore 12:00, ancora come da previsione stava tirando un leggero Scirocco e il sole splendeva in cielo.

Comincio a pescare, ma dopo circa un’oretta di pesca la stanchezza si faceva sentire e in più, due o tre barche stavano trainando con il vivo a poco meno di 50 metri dalla mia postazione.

Il morale era veramente a terra, ma ancora teoricamente non era il momento giusto per pescare.

Decido di sdraiarmi sugli scomodi scogli e impostare la sveglia alle 15:30 proprio quando il meteo diceva che il vento iniziava a fare il giro del quadrante.

Suona la sveglia, sono ancora più tramortito di prima, la riinvio per altri 20 minuti.

La consolazione fu poca, infatti dopo poco il maledetto cellulare suonò nuovamente.

Mi alzo, prendo due importanti sorsate dalla mia bottiglia d’acqua e mi accendo una sigaretta prima di mettermi a pescare.

Con non poca difficoltà mi affaccio sull’acqua e come d’incanto proprio sotto i miei piedi si erano materializzati una miriade di pesci.

Migliaia di sarde, occhiate e boghe se ne stavano in sospensione nell’elemento liquido.

L’ aria si era notevolmente raffrescata grazie al vento che spingeva da nord.

Dopo poco mi accorgo subito che le occhiate si muovevano in maniera piuttosto nervosa, forse qualche predatore era entrato sotto costa.

Decido dunque di prendere l’attrezzatura e montare una stickbait di colorazione naturale.

In questo spot c’erano poco più di cinque metri d’acqua, con un costone longitudinale che entrava in acqua.

Lancio proprio in direzione del taglio della roccia e aspetto che la mia stick arrivi sul fondo, dopodiché comincio a recuperarla con lenti strappi.

Dopo la terza jerkata, subito dopo la ripartenza avverto una botta tremenda in canna, ferro e la frizione parte all’impazzata.

Capisco subito che c’è un problema, infatti nel disorientamento del giorno non avevo stretto a sufficienza la frizione e correggo subito con due o tre bei giri per chiuderla.

Comincio a pompare.

Avverto delle testate potenti, non riuscivo a capire se si trattasse di una cernia o di un dentice, visto che fra le altre cose nella fuga il pesce mi si era piantato nel costone.

Per fortuna riesco a scastrarlo e comincio a pompare energicamente e finalmente arriva in superficie.

Si trattava di un bellissimo dentice.

Nella confusione del momento riesco a fare un respirone e a mantenere il sangue freddo per riuscire a salparlo in solitaria e finalmente tengo in mano il bellissimo predone.

Pesca a spinning al dentice: il cambio di vento

Non ci credo, avevo preso come da previsione un dentice che fece fermare la bilancia a tre chili e quattro di peso.

Le barche che ancora avevo davanti a me avevano visto l’intero combattimento e il salpaggio del pesce, erano increduli e mi fecero gesti di approvazione.

Cerco un punto consono dove poter mettere il telefono e farmi una foto decente.

Decido dunque senza alcuna esitazione di prendere la preda e ritornarne a casa per godermi il meritato riposo.

Finalmente arrivato, mi faccio una doccia calda rinvigorente, mi sdraio sul letto e prima di addormentarmi vedo incredulo nella mia mente le scene appena passate.

Penso che se non avessi sfruttato questa breve finestra, la cattura tanto sperata non sarebbe arrivata, ovviamente accompagnata anche da una grossa dose di fortuna.

Ma si sa, la fortuna aiuta gli audaci.

E fra un pensiero e l’altro gli occhi si socchiudono e mi immersi in un lungo sonno felice soddisfatto.

Un saluto,

Giacomo!

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