Spinning al dentice lo stop del minnow

Spinning al dentice, lo stop del minnow!

Salve a tutti anglers! In questo articolo vi racconterò di una breve sessione di pesca a spinning al dentice. Dove una rapida intuizione legata allo stop del minnow, ha portato a una cattura, in una situazione in cui i dentici non avevano intenzione di attaccare la mia esca.

Siamo ai primi di ottobre, ancora il clima come l’acqua del mare è discretamente calda.

Con Leonardo decidiamo di andare a fare una mezza giornata alla ricerca dei dentici.

Le condizioni sembravano ottime.

Nei giorni passati una forte mareggiata aveva smosso il fondale e ci trovavamo ad affrontare un fine settimana con una discreta scaduta, condizione ottima per la ricerca dello sparide.

Per impegni lavorativi non avevamo potuto pescare nell’alzata di mare.

Sulla carta il sabato ci doveva essere un residuo di mareggiata con circa 80 cm d’onda e quindi un interessantissima risacca.

Preparo tutto e come al solito ci troviamo e scendiamo giù al mare nel primo pomeriggio.

Ma una volta sullo spot ci rendiamo conto che eravamo arrivati troppo tardi, infatti il mare risultava essere praticamente piatto con un minimo accenno di schiuma.

Il mare aveva scaduto durante la notte e in mattinata.

Subito le nostre aspettative si infransero inesorabili.

Comunque sia eravamo lì e la voglia di pescare era tanta, quindi decidiamo comunque sia di farci un calasole.

Non si sa mai la pesca è strana e comunque sia chissà se con l’imbrunire qualche barracuda avrebbe collaborato.

Leonardo si apposta a circa 40 metri da me e pesca su un paretone verticale con circa 10 metri d’acqua.

Io invece decido di pescare su un crestone che degrada in mare fino a raggiungere la medesima profondità.

Grazie all’acqua limpida posso vedere fino a oltre due metri di profondità la scesa di roccia, costellata da una miriade di castagnole e donzelle.

Decido di montare subito un metal jig da 60 g.

Lo lancio alla destra del costone e lo recupero rapidamente in risalita per diverse ore senza avvertire la benché minima mangiata.

Anche Leonardo mi fa cenno di non aver avuto alcuna interazione.

Mancano ancora un paio d’ore al tramontare del sole.

Decido di montare un deep minnow con ami singoli da recuperare parallelo al costone di roccia che entra in acqua, sperando in qualche interazione.

Spinning al dentice lo stop del minnow

All’ improvviso proprio sotto di me mentre sto recuperando allegramente l’esca a circa due metri di prifondità, vedo due pesci che inseguono velocemente e scartano senza attaccare l’esca.

Sono arrivati fulminei e io ero distratto.

Non ho capito di che cosa si trattasse, forse due ricciole.

Non sembravano pesci giganteschi, comunque sia gli avevo stimati all’incirca due – tre chili di peso.

Comunico il fatto a Leonardo.

Continuo a lanciare il minnow imperterrito lambendo le rocce e a dire la verità in qualche recupero anche anche toccarle, rischiando di incagliare.

Per fortuna gli ami singoli a differenza delle ancorette hanno la particolarità di avere un minor rischio di incaglio.

Ad un certo punto all’ennesimo recupero, ancora una volta, vedo un pesce che arriva dal blu all’improvviso e scarta velocemente ancora una volta.

A questo giro lo vedo bene, era un dentice di taglia discreta.

Non capisco per quale motivo ancora una volta aveva deciso di non attaccare.

Dunque monto al moschettone un jig e lo recupero semi orizzontale.

Dopo una decina di lanci non vi è alcuna interazione e dunque decido di rimontare il mio fedele buginu 115 deep.

Dopo circa quattro o cinque lanci appena il minnow entra nel mio campo visivo, ancora una volta due dentici inseguono velocemente e scartano fulminei.

Non riesco a capire, sto impazzendo, ho i dentici proprio sotto nel costone in caccia ma non mordono.

Continuo a lanciare e ancora una volta succede la medesima cosa.

Mi sto seriamente spazientendo.

Recupero ancora una volta, li vedo arrivare dietro e a questo giro decido di fermare repentinamente l’esca e dal nulla arriva la tanto sperata botta in canna.

Come da copione e per di più tutto sotto i miei occhi in diretta, il dentice tenta di liberarsi dall’esca con due potenti testate e parte verso il fondo con tutta la treccia che sfrega sulle rocce.

Pompo energeticamente e con tanta fortuna riesco ad alzarlo in pochissimo tempo.

Finalmente arriva a galla, mi rendo subito conto che si è praticamente bevuto l’esca.

Era un bel pezzo che pesava 2,800 kg.

Spinning al dentice lo stop del minnow

Ero felicissimo, questa pescata senza pretese mi aveva regalato una splendida cattura.

Era evidente che con l’esca immobile il pesce arrivato da dietro aveva fagocitato fino alla testa del minnow.

Facciamo due foto e dopo un’altra mezz’oretta di lanci la pescata termina con l’arrivo del buio.

Ci dirigiamo verso casa ed io avevo l’anima più leggera.

Stavamo ragionando sul fatto che questo pesce aveva mangiato solo sulla pausa della mia esca.

Se non avessi avuto questa rapida intuizione probabilmente sarebbe finito tutto con un sonoro cappotto.

Questa situazione che mi era capitata sotto gli occhi mi sarebbe tornata utile anche in futuro.

Pensate quante volte magari fuori dal nostro campo visivo succede tutto ciò senza che noi ce ne rendiamo conto.

Anche io se non avesse visto con i miei occhi, mai avrei potuto pensare a tutto ciò.

Infatti tutt’ oggi in talune situazioni effettuo, come ho già detto, anche fuori dal mio campo visivo, repentini stop and go che paradossalmente a situazioni alterne portano i risultati sperati.

Un saluto,

Giacomo.

Potrebbe interessarti anche:

Pesca a spinning al dentice: vita, morte e miracoli!

Spinning al dentice: affrontare mareggiate importanti – Prima parte

Spinning al Dentice in mangianza: i miei consigli

Se ti è piaciuto condividi questo articolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *