Pesca alla spigola con la piena: come scegliere lo spot.

Pesca alla spigola con la piena: come scegliere lo spot.

Salve a tutti anglers! Oggi vi racconto quanto è importante e come scegliere lo spot nella pesca a spinning alla spigola in condizioni di piena.

A distanza di un mese, tre giorni di forti rovesci preannunciavano un innalzamento di canali e fiumi e dunque una ghiotta opportunità per la ricerca dei predatori in foce.

Gli acquazzoni però stavolta erano concentrati nelle zone costiere e quindi i corsi d’acqua che nascevano lontani dallo sbocco in mare non avrebbero subito nessun tipo di innalzamento e non sarebbero stati soggetti a piene.

la scelta cadde quindi su quei piccoli corsi che nascevano a qualche chilometro dalla foce.

Ci trovavamo davanti a varie opzioni e varie tipologie di ambienti.

Leonardo andò subito a pensare a un canale di medie dimensioni dove in passato avevamo già fatto in queste condizioni diverse catture.

Subito senza alcuna esitazione smontai i suoi piani per un semplice motivo, quel canale in particolare il mese scorso aveva fatto una violenta piena dopo diverso tempo che non pioveva, alla quale io ero presente e che mi regalò svariate catture.

Infatti basandomi sulle esperienze passate, una seconda piena a distanza così ravvicinata sarebbe stata molto meno produttiva.

Già di per sé le piene invernali non sono altrettanto produttive delle piene estive, questo per un semplice fattore.

D’estate la maggior parte del pesce sia foraggio che i predatori tendono a risalire i corsi d’acqua alla ricerca di cibo e il poco flusso consente all’acqua salata di risalire anche per diversi chilometri.

In particolar modo le spigole, che non sono impegnate nelle zone esterne alla foce per la riproduzione, sono presenti in maggior quantità e di conseguenza una violenta piena le spingerebbe in massa insieme alle loro prede ad uscire nelle zone limitrofe del fiume.

Anche d’inverno ovviamente sono momenti topici, ma la minor concentrazione di pesce all’interno dei corsi d’acqua ne consegue anche una minor possibilità di trovare predatori in frenesia sugli sbocchi in mare.

Oltre a questo c’è anche un discorso microbiologico, che sembra di minor importanza, ma assolutamente non lo è.

D’estate una miriade di piccoli insetti, batteri e alghe prolificano nelle acque di canali e piccoli corsi d’acqua e contribuiscono una volta in mare all’attivarsi della catena alimentare.

Ritorniamo a noi.

A una cinquantina di chilometri di distanza, un altro piccolo canaletto non era stato influenzato dagli acquazzoni del mese scorso, ma questa volta proprio in nottata sarebbe uscita la piena.

Quindi decido che la pescata sarebbe stata indirizzata subito alle prime luci dell’alba, che fra le altre cose coincideva col picco di bassa marea.

Questo aiutava ancora di più la torba ad uscire dal piccolo canale e garantiva una maggior corrente e di conseguenza una maggior possibilità di incrociare predatori attirati da essa.

Ci dirigiamo ancora nel cuore della notte verso lo spot e arrivati lì alle prime luci dell’alba cominciamo a pescare.

Il freddo si faceva sentire, il termometro della macchina segnava meno tre gradi centigradi.

Era tutto perfetto, un piccolo accenno di schiuma e il canaletto che riversava con vigore in mare le torbide acque.

I venti da sud dei giorni precedenti spingevano la corrente verso destra su un fondale roccioso con acqua discretamente bassa.

Avevamo il taglio fra torbo e chiaro precisamente dritto a noi.

Come da previsione, dopo pochi lanci nell’acqua più profonda, Leonardo con un’esca siliconica incanna una bellissima spigola.

I pronostici erano giusti lo sapevo!

Continuiamo a pescare sullo stacco della torba e dopo poco anche io allamo un pesce di piccole dimensioni che si comportava in maniera piuttosto strana.

Lo porto a galla.

Era un piccolo rombo che si slama nel momento del salpaggio.

Continuiamo a pescare, decido di andare a montare un wtd per sondare lo sbocco di corrente verso destra nel basso fondale roccioso e dopo un paio di lanci a vuoto una fragorosa cacciata a galla scalda immediatamente il mio corpo infreddolito.

Dopo un breve combattimento anch’io porto a terra una bellissima regina.

La giornata stava andando per il verso giusto eravamo felicissimi.

Passa all’incirca una mezz’ora di pesca senza interagire minimamente con anima viva.

Decido di ridurre le dimensioni del mio wtd e faccio un’altra decina di passate sul filo della corrente.

Proprio a fine passata, appena esco dalla corrente principale ho un’altra cacciata decisa e incanno finalmente la seconda spigola.

Pesca alla spigola con la piena: come scegliere lo spot.

Un’ altro meraviglioso esemplare è venuto a farmi compagnia, ero al settimo cielo.

Leonardo decide di allontanarsi poche decine di metri da me per provare a fare due lanci in piena spiaggia nell’acqua chiara, aveva con sé soltanto un wtd e la sua canna.

Io decisi di rimanere ad insistere ancora un po’ nel punto dove avevo effettuato le catture precedenti.

All’improvviso vedo Leonardo camminare nell’acqua, muovendosi in maniera strana come se stesse scalciando sulla sabbia, non riuscivo a capire.

Ma poi fu tutto più chiaro…

Stava venendo verso di me con un rombo veramente bello, un pesce che alla bilancia segnava tre chili e mezzo e non ci credevo aveva mangiato a galla!

Quel suo il suo scalciare era perché il meraviglioso pesce si era insabbiato e con il piede stava cercando di staccarlo dalla sabbia.

Dopo l’incredulità generale e le foto di rito siamo ritornati nel punto dove aveva effettuato la cattura e li capii.

Aveva mangiato a galla perché era in caccia in trenta centimetri d’acqua, veramente allucinante, la natura riesce a sorprendermi sempre.

A quel punto non aveva alcun senso continuare a pescare, ci facciamo una foto con il pesce trattenuto e ci avviamo alla macchina.

La mattinata si era rivelata veramente produttiva, tre spigole all’attivo, due trattenute e una rilasciata visto il periodo invernale e la possibilità che fossero pesci ovati e due rombi, uno piccolo slamato e un bellissimo animale portato a terra, cosa chiedere di più.

Pesca alla spigola con la piena: come scegliere lo spot.

Contenti e soddisfatti con il riscaldamento della macchina accesa a palla ritorniamo verso casa.

Nella mia testa stavo ragionando sul fatto di quanto fosse stato fondamentale scegliere il corso d’acqua giusto.

Ero convinto che l’altro canale dove poi non siamo andati non avrebbe dato i soliti risultati, visto e considerato che solo un mese prima aveva sfociato.

Però del resto nella pesca come ben sapete niente è scontato.

Queste sono solo congetture di esperienze passate e convinzioni personali che non sempre sono le letture assolute di certe situazioni.

Ma senza ombra di dubbio la convinzione personale unita all’esperienza in pesca vi darà una grossa mano nell’effettuare questa tipologia di scelte e avvolte di evitarvi qualche spiacevole cappotto.

Un saluto,

Giacomo.

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